Il Teatro delle Varietà (costruito tra il 1910‐1911) era opera dell’architetto Daniele Donghi e venne solennemente inaugurato il 1 luglio 1911.
Il parco dove era ubicato era di proprietà dello Stabilimento Orologio ed il committente era la Società Terme d’Abano (Famiglia Trieste-Sacerdoti) che lo gestì fino al 1937.
La costruzione, uno dei primi e coerenti esempi di stile Liberty (tardo stile Art Nouveau) comparso nel Veneto, venne edificata in calcestruzzo armato fuori dagli schemi tradizionali dei teatri all’italiana.
Articolato in tre corpi, prevedeva il caffè, la sala e il palcoscenico fra loro comunicanti, ma ognuno reso autonomo con ingressi e servizi indipendenti. Di certo interesse, stretta fra due paraste, si alzava la “Torre” dei servizi che riprendeva i motivi a tondi, volute e fasce floreali. Sormontata da un’edicola con cupola semisferica su base a disco era retta da quattro colonnine che alcuni considerarono di dubbio gusto.
L’edificio presentava una pianta rettangolare alta 8 metri con sei barcacce a livello platea e la galleria al piano superiore. Il palcoscenico presentava una larghezza di 15 metri con una profondità di 5 ed i posti a sedere erano 350.
Il teatro era destinato alla rappresentazione di spettacoli di varietà,di operette e di prosa,quale luogo di ritrovo e caffè,degli ospiti soggiornanti.
Successivamente il teatro ebbe anche la denominazione Teatro Emilio Zago.
Nel 1937 fu acquistato assieme al parco dall’Azienda Autonoma di Cura di Abano Terme e con il decadere degli spettacoli teatrali, l’edifico venne adibito a cinematografo. Nel periodo del Fascismo il locale subì delle trasformazioni, perdendo gli affreschi esterni ed esibendo un fascio littorio a rilievo sulla facciata.
Durante la II Guerra Mondiale la struttura ebbe diversi usi da magazzino a laboratorio a caserma. Al termine del periodo bellico, l’Azienda di Cura non ritenne opportuno provvedere al radicale ripristino e si limitò ad una sommaria sistemazione del cinematografo.
Successivamente divenne l’estensione del Caffè Concerto, dopo la costruzione del Nuovo Teatro nel 1954.
Rimase in attività fino il 1954, cadde successivamente in abbandono fino alla sua demolizione che avvenne nel 1964.